Sicurezza sul lavoro, in arrivo un piano strategico regionale sulla prevenzione del rischio caldo

Il cambiamento climatico influisce in misura crescente sulla salute e sulla sicurezza nei contesti lavorativi, con conseguenze ormai ben documentate come i colpi di calore e gli infortuni legati alle alte temperature. Per questo, Regione Puglia punta su un piano strategico regionale per la prevenzione e la protezione dei lavoratori dal calore e dalle radiazioni solari che sarà presentato a breve, recependo gli indirizzi nazionali. Il Piano punterà sul rafforzamento della governance, sulla formazione mirata, sulla sensibilizzazione e sulla comunicazione nonché sul coinvolgimento attivo delle imprese e dei lavoratori stessi.

Se ne è parlato durante l'evento formativo Rischi connessi ai cambiamenti climatici per la salute e la sicurezza sul lavoro, ospitato oggi dalla Regione Puglia e organizzato in collaborazione con Asl Bari. Obiettivo dell'incontro è stato fornire agli operatori degli Spesal, i Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di Lavoro, le conoscenze e le competenze necessarie per guidare la implementazione di tutte le misure necessarie sul territorio in questo ambito.

All'evento hanno partecipato il Direttore generale di ARPA Puglia, Vito Bruno e il Dirigente del Servizio promozione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro della Regione Puglia, Nehludoff Albano, che hanno sottolineato come l'approccio One Health si stia sostanziando attraverso una evoluzione del modello di governance del tema Salute ambiente clima e biodiversità che la Puglia ha affrontato istituendo il Sistema regionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (SRPS) con legge regionale 42 del 2024. Il SRPS assicura l’interazione con il Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA) ossia con ARPA Puglia, una sinergia e una integrazione fondamentale per affrontare le sfide derivanti dai cambiamenti climatici.

La Puglia punterà sempre più a utilizzare sistematicamente strumenti di monitoraggio per prevenire e attuare le misure di protezione, come ad esempio, gli indici di temperatura, gli indici di Calore, i modelli predittivi ISO 7933 che stimano lo sforzo fisiologico del corpo umano in condizioni di lavoro con esposizione a caldo, le stazioni meteo locali. Tra le esperienze valorizzate, anche il Progetto Worklimate, che attraverso dati previsionali contribuisce a proteggere chi lavora all’aperto.

Pubblicato il 06 giugno 2025