Al via la nuova versione della misura di agevolazione per le piccole e medie imprese Titolo II Capo 3 e Capo 6.

Al via la nuova versione della misura di agevolazione per le piccole e medie imprese Titolo II Capo 3 e Capo 6.

Delli Noci: “Superati i 2 miliardi di euro di investimenti, ma aumentiamo i contributi a fondo perduto per aiutare le piccole e medie imprese ad uscire dalla crisi”

Più agevolazioni a fondo perduto per le piccole e medie imprese e incentivi anche per le farmacie e per i distributori di carburante generato da fonti alternative e pulite, mentre i Confidi vigilati potranno deliberare direttamente il mutuo.

Si evolvono così le misure regionali di agevolazione per le piccole e medie imprese (Pmi) Titolo II Capo 3 e Capo 6, gestite da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio, strumenti che favoriscono lo sviluppo delle attività economiche delle Pmi facilitandone l’accesso al credito.

Le modifiche pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Puglia, sono state attivate.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci: “Il Titolo II è uno strumento di agevolazione che ha avuto grande successo nel sistema imprenditoriale pugliese. Ad oggi abbiamo superato i 2 miliardi di investimenti con quasi 9mila domande.  Nel contesto di crisi attuale, tali modifiche migliorative potrebbero stimolare nuovi investimenti, grazie anche alla massimizzazione dei contributi, che possono essere aumentati anche di 300-400mila euro, rispetto alle condizioni precedenti. Chi investe e innova supera la crisi, chi si ferma invece ha difficoltà ad andare avanti, quindi aumentiamo il contributo aggiuntivo in conto impianti che unito all’importo del contributo calcolato sul montante degli interessi relativi al mutuo e sulla eventuale garanzia, accresce in modo rilevante la quota a fondo perduto prevista da questa misura. Da oggi, inoltre, pure le farmacie, così importanti anche nel contrasto alla pandemia, potranno innovare avvalendosi del Titolo II Capo 3, allo stesso tempo spingiamo gli investimenti nel settore della distribuzione dei combustibili alternativi ed efficienti provenienti da fonti pulite. Infine, semplifichiamo le procedure: i confidi vigilati, da oggi potranno deliberare direttamente il mutuo e trasmettere telematicamente le domande”.

In particolare per il Titolo II Capo 3, che si rivolge ad imprese micro, piccole e medie che operano principalmente nei settori del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero, il contributo aggiuntivo in conto impianti (a fondo perduto) sale al 30% dell’investimento ammesso in attrezzature e macchinari (prima era del 20%) e all’importo massimo di 1,2 milioni di euro per le medie imprese (rispetto agli 800mila euro previsti prima della modifica). Lo stesso contributo a fondo perduto sale al 35% dell’investimento e all’importo massimo di 700mila euro per le piccole imprese (prima erano rispettivamente il 20% e 400mila euro).

Per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, l’importo massimo del contributo in conto impianti è elevato a 1,3 milioni di euro per le aziende di media dimensione e a 800mila euro per le piccole (contro i 900mila e 500mila euro di prima).

Stesse modifiche per il Titolo II Capo 6, che si rivolge a Pmi che operano nel settore turistico-alberghiero con la differenza che il contributo aggiuntivo a fondo perduto viene calcolato sull’intero investimento.

In aggiunta a queste modifiche, potranno avvalersi delle agevolazioni del Titolo II Capo 3 anche le farmacie e le imprese di commercio al dettaglio di carburante purché si tratti di combustibile alternativo quale gas naturale, biogas, idrogeno, elettrico, biocombustibile, combustibili sintetici.

Infine, cambia il ruolo dei Confidi vigilati dalla Banca d’Italia, che ora potranno provvedere a deliberare il mutuo.

Breve descrizione delle misure di agevolazione

Titolo II – Capo III

Lo strumento favorisce lo sviluppo delle attività economiche delle Pmi, facilitandone l’accesso al credito. Rende possibile anche l’acquisto di suoli, macchinari, impianti e attrezzature, la realizzazione di opere murarie, l’investimento per la prevenzione dei rischi, per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, le spese di progettazione ingegneristica, l’acquisto di programmi informatici e di brevetti e licenze.  Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.

Titolo II Turismo – Capo VI

L’intervento permette di ampliare, ammodernare e ristrutturare le strutture turistico-alberghiere (inclusi gli alberghi diffusi), ma anche di realizzare o rinnovare stabilimenti balneari e approdi turistici, di creare strutture alberghiere, ristrutturando immobili storici.  Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.

Come funzionano gli strumenti

Le due misure regionali, gestite da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio, prevedono l’azione congiunta di più attori, da un lato le banche e i confidi, dall’altro la Regione Puglia. Le domande cioè vengono presentate ad un confidi o ad una banca accreditata. La banca e i confidi vigilati, fatte le proprie valutazioni sul merito creditizio, concedono il finanziamento ed in seguito inviano alla Regione e a Puglia Sviluppo la richiesta di ammissione alle agevolazioni regionali. Queste ultime consistono in un contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi del finanziamento bancario e in un contributo aggiuntivo per nuovi macchinari e attrezzature (Titolo II Capo 3) o per l’intero investimento (Titolo II Capo 6).

Info su www.regione.puglia.it; www.sistema.puglia.it; www.pugliasviluppo.eu.

Delli Noci: “Superati i 2 miliardi di euro di investimenti, ma aumentiamo i contributi a fondo perduto per aiutare le piccole e medie imprese ad uscire dalla crisi”

Più agevolazioni a fondo perduto per le piccole e medie imprese e incentivi anche per le farmacie e per i distributori di carburante generato da fonti alternative e pulite, mentre i Confidi vigilati potranno deliberare direttamente il mutuo.

Si evolvono così le misure regionali di agevolazione per le piccole e medie imprese (Pmi) Titolo II Capo 3 e Capo 6, gestite da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio, strumenti che favoriscono lo sviluppo delle attività economiche delle Pmi facilitandone l’accesso al credito.

Le modifiche pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione Puglia, sono state attivate.

Soddisfazione è stata espressa dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci: “Il Titolo II è uno strumento di agevolazione che ha avuto grande successo nel sistema imprenditoriale pugliese. Ad oggi abbiamo superato i 2 miliardi di investimenti con quasi 9mila domande.  Nel contesto di crisi attuale, tali modifiche migliorative potrebbero stimolare nuovi investimenti, grazie anche alla massimizzazione dei contributi, che possono essere aumentati anche di 300-400mila euro, rispetto alle condizioni precedenti. Chi investe e innova supera la crisi, chi si ferma invece ha difficoltà ad andare avanti, quindi aumentiamo il contributo aggiuntivo in conto impianti che unito all’importo del contributo calcolato sul montante degli interessi relativi al mutuo e sulla eventuale garanzia, accresce in modo rilevante la quota a fondo perduto prevista da questa misura. Da oggi, inoltre, pure le farmacie, così importanti anche nel contrasto alla pandemia, potranno innovare avvalendosi del Titolo II Capo 3, allo stesso tempo spingiamo gli investimenti nel settore della distribuzione dei combustibili alternativi ed efficienti provenienti da fonti pulite. Infine, semplifichiamo le procedure: i confidi vigilati, da oggi potranno deliberare direttamente il mutuo e trasmettere telematicamente le domande”.

In particolare per il Titolo II Capo 3, che si rivolge ad imprese micro, piccole e medie che operano principalmente nei settori del commercio, dell’artigianato e del manifatturiero, il contributo aggiuntivo in conto impianti (a fondo perduto) sale al 30% dell’investimento ammesso in attrezzature e macchinari (prima era del 20%) e all’importo massimo di 1,2 milioni di euro per le medie imprese (rispetto agli 800mila euro previsti prima della modifica). Lo stesso contributo a fondo perduto sale al 35% dell’investimento e all’importo massimo di 700mila euro per le piccole imprese (prima erano rispettivamente il 20% e 400mila euro).

Per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, l’importo massimo del contributo in conto impianti è elevato a 1,3 milioni di euro per le aziende di media dimensione e a 800mila euro per le piccole (contro i 900mila e 500mila euro di prima).

Stesse modifiche per il Titolo II Capo 6, che si rivolge a Pmi che operano nel settore turistico-alberghiero con la differenza che il contributo aggiuntivo a fondo perduto viene calcolato sull’intero investimento.

In aggiunta a queste modifiche, potranno avvalersi delle agevolazioni del Titolo II Capo 3 anche le farmacie e le imprese di commercio al dettaglio di carburante purché si tratti di combustibile alternativo quale gas naturale, biogas, idrogeno, elettrico, biocombustibile, combustibili sintetici.

Infine, cambia il ruolo dei Confidi vigilati dalla Banca d’Italia, che ora potranno provvedere a deliberare il mutuo.

Breve descrizione delle misure di agevolazione

Titolo II – Capo III

Lo strumento favorisce lo sviluppo delle attività economiche delle Pmi, facilitandone l’accesso al credito. Rende possibile anche l’acquisto di suoli, macchinari, impianti e attrezzature, la realizzazione di opere murarie, l’investimento per la prevenzione dei rischi, per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, le spese di progettazione ingegneristica, l’acquisto di programmi informatici e di brevetti e licenze.  Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.

Titolo II Turismo – Capo VI

L’intervento permette di ampliare, ammodernare e ristrutturare le strutture turistico-alberghiere (inclusi gli alberghi diffusi), ma anche di realizzare o rinnovare stabilimenti balneari e approdi turistici, di creare strutture alberghiere, ristrutturando immobili storici.  Agevola investimenti tra 30 mila e 4 milioni di euro per le medie imprese e tra 30mila e 2 milioni per le micro e piccole imprese.

Come funzionano gli strumenti

Le due misure regionali, gestite da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio, prevedono l’azione congiunta di più attori, da un lato le banche e i confidi, dall’altro la Regione Puglia. Le domande cioè vengono presentate ad un confidi o ad una banca accreditata. La banca e i confidi vigilati, fatte le proprie valutazioni sul merito creditizio, concedono il finanziamento ed in seguito inviano alla Regione e a Puglia Sviluppo la richiesta di ammissione alle agevolazioni regionali. Queste ultime consistono in un contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi del finanziamento bancario e in un contributo aggiuntivo per nuovi macchinari e attrezzature (Titolo II Capo 3) o per l’intero investimento (Titolo II Capo 6).

Info su www.regione.puglia.it; www.sistema.puglia.it; www.pugliasviluppo.eu.

Pubblicato il 05 ottobre 2021