Tar impone la rideterminazione della graduatoria dell’operazione 4.1.a: nessuna conseguenza per gli ammessi a finanziamento
Il direttore del dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone e l’Autorità di gestione Rosa Fiore dichiarano:
“Il TAR Bari, con la sentenza n. 659 pubblicata oggi, accogliendo il ricorso di alcune imprese agricole ha annullato la graduatoria emanata ad aprile 2019 dei progetti candidati al finanziamento con la Operazione 4.1.a del PSR Puglia 2014-2020.
È importante ricordare che la graduatoria annullata era stata determinata dalla Regione, in sostituzione della precedente del novembre 2017, sulla base di verifiche operate in attuazione di quanto disposto dalle ordinanze del settembre 2018 emanate dello stesso TAR Bari nell’ambito di un precedente ricorso. La graduatoria annullata, tra l’altro, era stata “legittimata” dallo stesso TAR con una successiva sentenza sulla parallela Sottomisura 6.1.
La sentenza odierna impone alla Regione Puglia la verifica del dato dichiarato dalle imprese relativo all’incremento di reddito (oggetto del ricorso) per tutti i 3.212 progetti presentati, diversamente da quanto indicato dalle citate ordinanze del 2018 che limitavano l’accertamento a soli 764 progetti, con conseguente rideterminazione della graduatoria.
E' opportuno chiarire che la sentenza non avrà conseguenze per coloro a cui sono stati già concessi i finanziamenti.
La Regione pienamente consapevole della importanza di sostenere le imprese agricole pugliesi, ancora più in questa delicatissima fase della vita economica e sociale del mondo intero, e della assoluta necessità di superare l’empasse su questo fondamentale strumento di finanziamento, darà immediata attuazione alla sentenza del TAR.
L’Autorità di Gestione del PSR sta già provvedendo ad una riorganizzazione delle risorse umane disponibili per poter far fronte a questo ulteriore impegno con la massima celerità.
Al contempo, però, si sta valutando – senza alcun pregiudizio per gli agricoltori già ammessi a finanziamento e prossimi alla ammissione – di appellare la sentenza al Consiglio di Stato, per ottenere una pronuncia definitiva”.
Pubblicato il 12 maggio 2020