8 marzo giornata internazionale della donna: le politiche della Regione Puglia
L'8 marzo non è solo mimose, ma concrete azioni di pari opportunità.
E la Puglia è in testa per gli interventi: la legge regionale prescrive che le politiche debbano essere ispirate "ai principi di universalità dell'esercizio dei diritti di cittadinanza di donne e uomini nel rispetto delle culture di appartenenza; di equità nella distribuzione delle risorse, dei poteri e delle responsabilità tra i sessi e tra le generazioni, rispetto delle identità e valorizzazione delle differenze di genere, cultura e religione, garanzia della partecipazione delle donne alla vita politica, economica, sociale, culturale e civile della comunità regionale e delle comunità locali.
Di seguito, una scheda sui principali interventi pugliesi per le pari opportunità:
La Regione Puglia promuove con grande forza la prospettiva di genere nell'attività programmatoria dell'ente ed orienta di conseguenza una parte significativa della spesa pubblica all'attuazione di azioni destinate sia a promuovere le pari opportunità che a prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione e di violenza.
In quest'ottica sono previste specifiche procedure di supporto ai responsabili di Asse e Azioni POR FESR-FSE 2014/2020 nelle attività di valutazione e controllo preventive quali:
- la verifica del rispetto del principio Pari Opportunità negli avvisi pubblici emanati;
- la partecipazione a tutti i tavoli di partenariato convocati dall'Adg;
- la partecipazione ai tavoli nazionali coordinati dal Dipartimento per le Pari Opportunità;
- pareri e suggerimenti su tutti gli avvisi.
Inoltre, il Governo regionale ha posto in essere un ventaglio di misure specificamente finalizzate a promuovere la concreta applicazione delle Pari Opportunità nel territorio regionale, e più precisamente:
a) Interventi diretti alla comunicazione di genere, alla lotta contro gli stereotipi di genere, al contrasto verso ogni forma di discriminazione;
b) Interventi per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere.
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Interventi diretti alla comunicazione di genere, alla lotta contro gli stereotipi di genere, al contrasto verso ogni forma di discriminazione
Osservatorio sulla comunicazione di genere
La Regione Puglia ha destinato un budget triennale di 350.000 euro per l'Osservatorio sulla comunicazione di genere.
L'Osservatorio sulla comunicazione di genere rappresenta la nuova sfida della Regione in tema di comunicazione e contrasto degli stereotipi di genere.
La rinascita dell'Osservatorio, sancita dal Protocollo di Intesa fra Regione Puglia e Corecom Puglia, e che si arricchisce dell'accordo di Collaborazione con ARTI Puglia, ha la mission di innalzare le conoscenze e competenze rispetto:
- al tema della comunicazione di genere e dei linguaggi;
- alla rappresentazione della donna sui media;
- alla promozione dell'eguaglianza attraverso nuovi approcci educativi e culturali che agiscono sul sentire collettivo e sulla destrutturazione degli stereotipi rispetto al lavoro di cura e alle responsabilità familiari;
- alla promozione di percorsi educativi e formativi in settori prevalentemente appannaggio maschile che possano garantire alle donne migliori sbocchi professionali e di carriera.
Le tre macrolinee individuate sono:
- La Comunicazione di genere
- La promozione delle discipline STEM
- La promozione e diffusione di strumenti per implementare la conciliazione vita lavoro anche all'interno dei luoghi di lavoro e in particolare delle imprese.
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STEM, un gioco da ragazze - La nuova sfida delle pari opportunità
Il tema della persistenza della disparità di genere nei percorsi di studio dedicati alle STEM (Scienza, Tecnologia, Engineering/ingegneria e Matematica) e nei conseguenti percorsi di carriera si mostra ancora in tutta la sua attualità e criticità.
La Regione Puglia, insieme ai 4 Atenei pugliesi, alla Consigliera regionale di Parità e al mondo associativo scientifico, ha avviato un piano integrato di interventi per invertire l'attuale assetto, contrastare gli stereotipi di genere relativi alle discipline scientifiche, con l'obiettivo di creare un "habitat STEM" conosciuto e vicino, alla portata delle ragazze così da offrire loro l'opportunità di una scelta libera e consapevole verso studi scientifici che possano poi sfociare in percorsi di carriera pienamente soddisfacenti.
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Disegno di legge sull'Omontrasfobia
La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge "Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere". In coerenza con la legislazione nazionale ed europea in materia di diritti fondamentali delle persone, nonché in attuazione dei principi costituzionali di uguaglianza formale e sostanziale e pieno sviluppo della persona umana, il disegno di legge prevede un programma quadro di interventi volti a contrastare le discriminazioni e le violenze derivate dall'omotransfobia.
Il via libera al disegno di legge è arrivato con l'approvazione a maggioranza nelle commissioni Sanità e Lavoro, che il 20 settembre 2018 hanno esaminato in seduta congiunta il testo del Governo regionale
L'8 ottobre 2018 la prima Commissione del Consiglio regionale della Puglia si è espressa a favore sul parere finanziario della norma che prevede uno stanziamento di 50 mila euro annui.
Il provvedimento è in attesa di essere calendarizzato per la discussione in Aula del Consiglio regionale.
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Interventi per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere
Con la legge regionale "Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell'autodeterminazione delle donne" la Regione Puglia ha quindi rafforzato la strategia di intervento, sostenendo azioni differenziate per:
- sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno;
- avviare iniziative informative/formative destinate a pubblici diversificati;
- proseguire con l'attività capillare di monitoraggio;
- attuare le Linee guida regionali in materia di maltrattamento e violenza nei confronti delle persone minori per età.
Il nuovo Piano integrato di interventi per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere si sviluppa in due grandi aree di intervento: l'area della prevenzione con le azioni di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza, la formazione di operatrici e operatori del settore, i percorsi mirati e l'area della protezione e sostegno alle persone vittime di violenza e ai loro familiari, con la presa in carico individualizzata per il superamento delle situazioni di disagio e i percorsi di ospitalità per donne sole o con minori.
Una sezione del Piano contiene il monitoraggio avviato dalla Sezione competente, in collaborazione con i Centri antiviolenza e con l'Osservatorio regionale delle politiche sociali, degli accessi nei Centri antiviolenza e l'inserimento nelle Case rifugio.
Per il 90% dei casi, le donne sono di nazionalità italiana e nel 93% dei casi, la violenza si consuma in famiglia: infatti, nell'81% dei casi gli autori delle violenza sono il partner e l'ex partner, nel 12% " parenti"; le donne più "esposte" alla violenza sono le coniugate (38%), seguono le donne nubili (28%) e le donne separate/divorziate (26%). La violenza è trasversale alle fasce di età, ai titoli di studio, alla condizione lavorativa anche se la percentuale più alta viene registrata tra donne che hanno età compresa tra i 30 e i 49 anni (60%); significativa anche la percentuale delle donne di età compresa tra i 18-29 anni (15%). La mancanza di lavoro è un problema per molte delle donne che subiscono violenza: solo il 28% ha un'occupazione stabile; il 44% del totale non lavora, il 19% ha un'occupazione precaria.
Pubblicato il 07 marzo 2020